Cari “non nerd”, noi nerd siamo creature sensibili. Ci chiamate ogni tanto perché il vostro computer/smartphone/altro oggetto tecnologico non va come dovrebbe. E noi soffriamo quando vediamo archivi di file nel caos, desktop che sembrano una cartoleria dopo un uragano, ecc.
Però il dolore più grande è quando dobbiamo dire: “sei fregato, non si può fare niente”. Non è bello, credetemi, nemmeno per voi. E allora qualche semplice consiglio di sopravvivenza in una esistenza che diventa anno dopo anno sempre più digitale:
1) backup
Lo so, il backup è quella cosa che fanno gli altri, i professionisti. È noiosa e poi, diciamolo, serve davvero? Il computer funziona da 10 anni senza problemi…
C’è una cosa da sapere a proposito delle memorie digitali. Prima o poi si rompono tutte. La perdita di dati che contengono non è una eventualità. È una certezza. Solo non sappiamo quando, ma prima o poi succede. Sempre e a tutti.
Ora chiedetevi: che succede se fra 5 secondi il vostro hard disk smette di funzionare? Se il pensiero che vi viene in mente è “mannaggia devo spendere 50-60 euro e perdere almeno un paio di ore nel ripristino”, smettete di leggere. Siete a posto.
Se è panico, se è “oddio tutte le foto, pure di Carletto quando era piccolo!”, allora fate una cosa semplice:
andate su Amazon (o altro negozio online o fisico) e compratevi un hard disk esterno (sono pochi euro, niente scuse) che lascerete collegato a un software di backup. I sistemi moderni girano da soli (nei Mac sono integrati nel sistema operativo, basta un click su “Time Machine”). Non vi dovete ricordare di fare i backup. Li fa il computer in background. Perdete cinque minuti e poche decine di euro adesso, per non piangere domani.
Se volete fare qualcosa di migliore (consigliato), comprate un hard disk RAID. Costano di più, ma sono enormemente più affidabili.
Se siete una azienda e non vi va di studiarvi NAS, RAID, ecc., chiamate un consulente. E ricordatevi: prima o poi gli hard disk si rompono. Un sistema di backup costa un milione di volte meno della perdita di dati.
2) furti, incendi (e altre catastrofi totali)
Siete stati bravi, avete un sistema di backup. Che succede se vi derubano di tutto, computer (e hard disk) compresi? O vanno distrutti per qualsiasi calamità? Se è un guaio grande come una casa, che supera di molto il costo dei dispositivi, armatevi di santa pazienza e createvi un hard disk di backup “dislocato”. Che non è nient’altro che un hard disk di backup che tenete a casa dell’amica, nella casa al mare, in un cassetto in ufficio. Dove vi pare, ma non nei pressi di ciò che vi può essere rubato.
Mentre il backup “normale” è una seccatura minima, una tantum, e davvero non ci sono scuse per non farlo, il backup “dislocato” è una rottura di palle. Lo ammetto. Va fatto a mano, e anche periodicamente. Però vi può davvero tirare fuori dai guai (ah, potete cifrarlo se volete essere più prudenti).
Una alternativa più comoda, se avete una buona disponibilità economica, è comprarvi spazio di backup su qualche sistema cloud (Dropbox è ottimo e ragionevolmente sicuro per il 99,9% dei privati e delle aziende). Costa, ma i prezzi stanno calando e poi è davvero comodo: i backup dislocati in cloud si possono automatizzare, quindi non sono seccanti. Inoltre potrete sempre consultare i vostri file ovunque voi siate. Una cosa che a noi nerd piace un sacco (anche se sappiamo che sarà utile tre volte nella vita).
3) password
No, le password tutte uguali per i vostri account non sono una buona idea. E anche se è vero che fino ad oggi gli inconvenienti da furto di account sono stati relativi, a volte seccanti, a volte costosi, ma niente di che, ricordatevi che tutto diventa più digitale. E per conseguenza i danni da furto di account diventano peggiori anno dopo anno.
Vale senz’altro la pena adottare da subito la giusta strategia. Che è mangiare pane e password manager. Il password manager deve diventare il programma che usate di più e conoscete meglio.
E fra l’altro, mentre i backup sono una seccatura (che si può minimizzare, ma restano una piccola seccatura), una volta addomesticati i password manager renderanno più facile e gradevole l’uso del computer.
Mettete lì le vostre password, lunghe quanto vi pare (meglio lunghe o lunghissime), tutte diverse, e dimenticatevele. Non dovrete mai più digitarle o ricordarle. Non le perderete, non dovrete più avviare le noiose procedure di recupero. E in più i vostri account saranno più sicuri.
Perciò più comodi, più sicuri e uso dei computer più gradevole. Cosa chiedere di più? Il nome dei prodotti.
1Password.eu se potete spendere un po’ di più (niente di drammatico, eh, pochi euro l’anno), oppure LastPass.com, comunque ottimo. Li potete installare su computer, portatile, tablet e smartphone; si sincronizzano fra loro e avrete sempre le password a portata di click.
Fra l’altro se avete iPhone/iPad con le versioni più recenti del sistema operativo i password manager sono gestiti in modo nativo. Perciò ogni volta che il dispositivo vi chiederà di inserire una password (non solo sui siti Internet, ma anche nelle app), potete dirgli di chiederla al vostro password manager. Comodissimo, sicurissimo e veloce. Anche con gli smartphone Android si può fare qualcosa di simile. Su computer hanno sempre funzionato così.
Nota: se non volete spendere, c’è KeePass.info. Simpatico e open, però alla fine è meno comodo, ha meno funzioni che lo rendono gradevole da usare… c’è il rischio che vi faccia tornare alle password tutte uguali. È adatto a nerd squattrinati, gli unici con la perseveranza adatta a usarlo.
Seguite questi consigli e non dovrete più sentirvi dire “non si può fare niente”.